SABATO 8 DICEMBRE – ore 18.00
“Prove di eremitaggio”
Ex Chiesa di S. Brigida – Sanremo

Ingresso libero

Un nuovo evento nasce dalla collaborazione tra Pigna Mon Amour e la Cooperativa CMC/Produzioni Nidodiragno. La chiesa di Santa Brigida ospita sabato 8 dicembre con inizio alle 18, Prove di eremitaggio, un progetto fortemente voluto da Fabio Barovero, musicista e compositore, anima dei Mau Mau.
“Le prove di eremitaggio – spiega lui stesso – sono un tentativo di allontanarsi da tutto per avvicinarsi a tutto, un concetto che appartiene ai mistici, ai santi. È la condizione fondamentale dell’eremita. Una figura apparentemente difficile da inserire nella contemporaneità, perché ci costringe a pensare al passato (gli eremiti nel deserto, nel medioevo, i santoni rifugiati nelle grotte). Ma “allontanarsi da tutto per avvicinarsi a tutto” è una necessità anche di oggi, un’esigenza spirituale che non trova accoglienza nei tradizionali luoghi di culto, e anche una condizione sempre più sotto minaccia in quest’epoca, considerato il fatto che “nel mondo contemporaneo e tecnologizzato presto non ci sarà alcuno che potrà rifugiarsi da qualche parte nella speranza di non essere spiato.” (Z. Bauman). Questo progetto scaturisce dall’indignazione per tali constatazioni, è, insieme, Il lucido tentativo di opposizione prima che sopraggiunga la rassegnazione, una risposta, un lavoro in perenne elaborazione, forse un compito infinito che durerà tutta la vita. Temo addirittura che un giorno posso diventare illegale l’eremitaggio”
Le composizioni di Barovero, tra elettronica e partiture classiche, sono guidate da una ricerca interiore che approccia ad uno sguardo più vicino alla dimensione eremitica che a quella del chill out urbano. Insieme lui (tra computer e tastiera), suoneranno il contrabbasso di Federico Marchesano e gli archi di Simone Bazzaro. Ad intrecciarsi con i suoi anche i testi di Franco Arminio ci fanno partecipi di “quell’osservazione delirante” necessaria a svelare lo scandalo, l’abbandono e il senso del sacro. Ci porteranno a scoprire che proprio nei luoghi marginali (fisici e dell’anima) si rivela la resistenza umana “ai tempi della rete” e della vita ipertecnologizzata. Il viaggio nella “vita incomprensibile” è la fuga poetica che ci conduce al riscatto. Ed ancora, sullo schermo scorreranno un flusso di immagini dei video e delle fotografie di Alex Majoli (dalla strage del Bataclan a Parigi, al viaggio con il poeta Franco Arminio tra le case nuove già abbandonate di un paese irpino…) con i contributi dei colleghi di Magnum Photos, Paolo Pellegrin e Thomas Dworzak. Lo stile di Majoli, pluripremiato fotografo a livello internazionale, ci costringe a guardare il mondo come “sospeso tra teatro e realtà”. Allo stesso tempo, il linguaggio fotografico si unisce alla musica creando una dimensione liturgica dello sguardo eremitico sul mondo.